Da quello di Villa Pisani a quello di San Giorgio Maggiore, questi intricati capolavori fatti di siepi sono da vedere e da provare.
A pochi minuti dal nostro hotel si trova quello di Villa Pisani.
Le ville della Riviera del Brenta erano il luogo di vacanza dei nobili veneziani del ‘700, che cercavano paesaggi verdi e quiete, in contrapposizione al dedalo di palazzi della città. Tra gli svaghi dell’epoca, il labirinto era sicuramente tra i preferiti. Un’occasione per ritrovare sè stessi e mettere alla prova le proprie abilità mentali, di strategia e riflessione. Forse non tutti sanno che era anche un luogo di corteggiamento. La dama (mascherata) stava nella torretta centrale, mentre il cavaliere doveva dimostrare di poterla raggiungere attraverso la sua abilità di trovare la giusta via per il centro del labirinto. Una volta arrivato poteva svelare il volto della dama.
A San Giorgio Maggiore, isola della laguna veneziana, racchiude un labirinto di recente costruzione (2011). La fondazione Cini ha voluto rendere omaggio allo scrittore argentino Borges, profondamente innamorato della città di Venezia e dei suoi labirinti di calli e campielli. Per l’autore il dedalo viene analizzato come luogo fisico per descrivere metafore di riflessione, confusione, allucinazione, tempo e spazio. L’omaggio che viene fatto a Borges non è solamente nel percorso di siepi, ma anche nell’architettura delle stesse. Solo guardando il labirinto dall’alto ci si accorge che le siepi, oltre a disegnare sentieri, disegnano anche i simboli cari all’autore. Il labirinto non è al momento percorribile, ma vale la visita anche la Basilica Palladiana, il monastero, il giardino con le Vatican Chapels, l’affresco del Veronese (copia di quello presente al Louvre, dov’era e com’era) e la scalinata del Longhena.
Spingendoci più in là, nella provincia di Padova, più precisamente a Valsanzibio (Galzignano Terme) troviamo il Giardino di Villa Barbarigo. Un’altra delle ville venete con un meraviglioso parco. La villa del ‘400 , nei secoli ha subito varie trasformazioni, così come il suo parco; che si è arricchito di statue, fontane, piante e un grande labirinto. Il parco e gli elementi che lo compongono sono una metafora del cammino dell’uomo verso la salvezza (la sua costruzione risale poco dopo la peste del 1630). Anche il labirinto quindi simboleggia una via.. fatta di errori (peccati) ed enigmi, alla ricerca della verità e rivelazione della via d’uscita. Il Castello di San Pelagio, a Due Carrare (in provincia di Padova), oggi museo del volo, racchiude nel suo parco due labirinti: uno dedicato al mito del minotauro con simboli presenti anche nel percorso di siepi, e a Icaro che con il suo volo riprende il tema del museo. e uno dedicato a Gabriele D’Annunzio a forma quadrata con degli specchi che ricordano il tema del doppio caro all’autore. Anche in questo caso il tema del museo è ripreso dall’amore dello scrittore per il volo.